Aprica, si chiude un capitolo

L’ Aprica è stata per noi quel luogo dove la famiglia stava insieme. Durante la settimana gli impegni scolastici e lavorativi facevano si che con papà ci si vedesse solo la sera. Ma il weekend era all’ Aprica! il weekend era insieme! Le vacanze erano Aprica! Le vacanze erano insieme!

Ebbene domani salgo all’ Aprica per l’ ultima volta verso al casetta che, da ormai 38 anni, rappresenta il campo base alpino dei Bucella.

Un piccolissimo bilocale che però per me ha rappresentato tanto. Li ho passato lunghi mesi estivi e lunghi periodi invernali. Li ho sciato, li ho passato l’estate del servizio in CRI con il lupo CED, li……li ho tantissimi ricordi…..con il mio babbo.

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Per me da quando papà ha deciso di andare a fare l’ultima salita da solo andare su era diventato difficile. Neanche il vedere Matteo e Cecilia ripercorrere le tappe che 30 anni prima avevo percorso io mi allevia quel senso di malinconia. Infatti le mie gite su sono diventate sempre meno, fino a diventare nulle.

Tanti ricordi, alcuni aneddoti.

Uno dei ricordi più belli sono le salite al  “Dosso Paso” con papa. Si partiva presto, funivia fino in Palabione e poi su verso la valletta e poi verso il dosso. La parte finale della salita sui sassi, in quota, il freddo ma anche il bello dello stare insieme, io e lui, papà e figlio. La mia gioia di essere arrivato su, il tuo orgoglio nel vedermi su. Erano le prima mie gite serie, mai avresti immaginato che poi sarei diventato un montanaro. Che ero orso lo capivi già, ma montanaro no.

Aprica - 27Dolcezza pensando quando, tu già malato, siamo stati su a fare una delle ultime settimane estiva insieme. Tu sempre in braghe da montagna e l’inseparabile cappellino, io con un bimbo appresso. Si camminava come sempre. Non più io alla tua mano ma Teo alla tua mano. Teo per il quale eri nonno, mentore, maestro, idolo. Il suo punto di fiducia. Tu gli facevi conoscere e sperimentare tutto. Tu il suo amico. Siamo andati in Magnolta e poi lungo il sentiero via fino in Palabione. Al rifugio Aprica picnic e discesa verso casa. La gioia negli occhi di tutti, belle giornate insieme.

Vacanze 2010

Le sciate, ecco le sciate! Tante! insieme! Prima tu che aspettavi me, poi io che aspettavo te, i ruoli che si sono invertiti nel tempo. Sempre divertendosi e ridendo. Ricordo quando, sempre con il tuo abbigliamento sciistico alla Thoni, ti sei fatto travolgere dagli inglesi. Una nube di fumo, sci che volavano e poco dopo tu, culo a terra, uscivi dalla nube con la maschera sulle orecchie il rimasuglio di mezzo bastoncino. Un “sei pirla?” all’ inglese e via ancora ( anche se quella sera ricordo qualche livido l’avevi, ma sempre meno di quando invece io mi sono scontrato in salto con un altro pazzo….).

siareapricaPoi le sciate con te si sono trasformate nelle sciate con Matteo. Non più io figlio e tu babbo. Prima io Figlio e tu nonno con Teo,  poi solo io babbo con Teo figlio. I Natali sulle piste, con Matteo prima titubante poi sempre più spedito. Non tutta la mia passione per lo sci per ora ma poco gli manca. Di sicuro meno pirla di me…

Oppure quando si andava a mirtilli, la tua passione, il mio odio. Tu te ne stavi in quei cespugli per ore, io mi spaccavo le palle per ore ma stavo zitto perché poi alla fine mi piaceva mangiarli.PapaMatteo

Ecco per me l’ Aprica è sempre stato questo. L’Aprica per me rappresenta te e andarci mi ricorda ogni volta che……. cazzo non ci sei più. E questo non è solo per me ma anche per mamma e, anche se lo dimostra meno, per Marta.

Ecco perché abbiamo deciso di voltare pagina, di chiudere quel capitolo. Un capitolo bellissimo ma che andava chiuso.

Lo chiudo comunque triste. All’ Aprica le mie amicizie forse più grandi, grandi come le cazzate che facevamo. Tante persone che sono passate, tante che sono rimaste e rimarranno.

Edo (si quello della casa verde, quello con il binocolo), Andrea, Luca, Bebbe, Il Poncia, Cristiano, Il Bese, Il Riga, La Dona,La Fra, La Francesca Dibi, La Vale, La Ge, Paolo, Ale, Chiara, Venanzio, Mario, Cucciolo ( Edo te lo ricordi sto derelitto?), tanti altri che magari ora mi scappano ma che hanno riempito questi anni.

Edo….Edo merita un discorso a parte ( non me ne vagliano gli altri). Edo è il mio amicone dell’Aprica, con Edo siamo cresciuti insieme, con Edo ho condiviso le più grandi cazzate, come le più belle giornate. Io e Edo abbiamo condiviso tante estati e tanti inverno. Penso che le sciate insieme io e lui negli anni della gioventù siano quasi di più di quelle da soli. Tanti capodanni, tante cazzate 8 ero ricordi le assi degli steccati). PALEARIBABBO che ci portava in svizzera a sciare negli anni che non c’era neve, Edo babbo e Buc babbo che ci cazziavano quando ( sempre) andavamo troppo veloci con gli sci.

Ecco caro EDO, te lo scrivo anche qui. Ormai non ci si vede molto ma vediamo di non perdere anche quel poco. Magari prima della prossima Monza Resegone 🙂

 

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