12settembre2016

12 Settembre 2016: Il giorno dei miti

Chi mi conosce sa che spesso prendo dei punti di riferimento importanti nel mio cammino, esempi che vorrei essermi di guida e insegnamento, a me ma anche ai miei figli. Mercoledì è stato un giorno importante. Un turbinio di emozioni unico! OLIVIERO, ALEX e BEBE!

Verso le 10:30 OLIVIERO BOSATELLI tagliava, dopo 330 Km, 24000 metri di dislivello e 75 ore, il traguardo del TOR DE GEANTS Bossatelli Arrivo Tor. Perché un mito? Semplice perché Oliviero non è un professionista ma un Vigile del fuoco, un’ uomo che durante al sua vita ha un lavoro ( e direi non riposante) e per divertimento corre. Altra motivazione è che UMANO. Ha fatto una gara con un passo mostruoso, staccando il secondo di oltre 5 ore ma dice che fino al traguardo non era sicuro di vincere. Quando parla di alimentazione, in una gara dove i big si alimentavano a barrette e preparati lui mangiava pasta, riso, formaggio, carne e la mattina si faceva una bella tazza di latte, senza dimenticare qualche birretta lungo il percorso. Quest’uomo mi aveva già colpito alla OROBIE quando aveva vinto con il sorriso, qui mi ha appassionato.

Alle 16:00 altra grande notizia. ALEX ZANARDI faceva suo l’oro olimpico ( si zanardi rioolimpico perchè non vedo come mai dover differenziare tra le due olimpiadi) nella cronometro handbike confermando il suo dominio assoluto. E dopo aver tagliato il traguardo dedicava il suo oro Giammarco Tamberi, lo sfortunato saltatore che a causa di un’infortunio pochi giorni prima dell’ Olimpiade non ha potuto combattere per un’oro abbondantemente alla sua portata. Alex vince ancora dimostrando come la determinazione, passione e ambizione possano portare a grandi risultati. In intervista dichiarava:

Nella cronometro devi dare tutto. Non serve la forza, puoi fare solo quello che puoi. Il problema è che tante persone credono di aver dato tutto ma invece non hanno ancora tirato fuori il loro potenziale. Bisogna unire passione e ambizione, se no alla fine ci si stanca. Sono tre anni che lavoro duro, sono contento di aver vinto ancora alla mia età mentre gli altri rivali più quotati sono stati battuti da Tripp che era un buon atleta ma prima di oggi mai da medaglia. Avrà lavorato benissimo in Australia lontano da tutti, ma l’importante era stargli davanti. Grazie a tutti quelli che hanno sviluppato la mia bicicletta, mi hanno sempre sostenuto e hanno preparato un programma che per questo vecchietto ha funzionato alla grande sempre rimanendo nel lecito perché, attenzione, anche nello sport paraolimpico c’è la tentazione di barare. Ma si perde prima di tutto con se stessi

Da ricordarsi che oggi 15 Settembre cadono proprio 15 anni da qual terribile giorno che ha cambiato la sua vita.

Ma le emozioni non finiscono qui. Alle 20 una spettacolare BEATRICE VIO, per bebe riotutti BEBE, faceva suo l’oro olimpico nel fioretto. Su di lei c’è poco da dire se non togliersi il cappello e ammirarla. Una ragazza alla quale la vita ha tolto tanto ma che ha saputo riprenderselo con gli interessi. Una ragazza che ha la forza di vivere in una circostanza dove i più si chiuderebbero in se stessi. La sua immagine appena siglata l’ultima stoccata dovrebbe essere appesa in tutte le scuole con sotto scritto ” CREDERCI, CREDERCI, CREDERCI!”

Il 14 Settembre rimarrà di certo nei miei ricordi ma anche in quelli dei miei figli.


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