Saper dire di NO

“Correre è per me un divertimento, una passione, uno sfogo e NON deve asolutamnete diventare un peso o un’ obbligo”
Questa è la sintesi del mio pensiero e spiega perchè, con madonne e insulti e giudizi di TROPPA gente, ho deciso di non fare il GIIR di MONT 2013 e che il mio prossimo obiettivo 2013 sarà la MARATONA DI VENEZIA e non altro.
Sono due anni che corro, sono due anni che sono passato dallo stato “bardipo” allo stato “bradipo-runner”, sono due anni che ho dato una svolta alla mia vita e in due anni ho raggiunto obiettivi che prima manco potevo immaginare fossero realizzabili.
L’ anno scorso ho fatto la mia prima “Stramilano”, la “ResegUp”, “Il mini Giir di mont” e ho chiuso con la maratona di Torino. Guardare dalla piazza il resegone e pensare di salirci e scendere di corsa o pensare di correre per 42 chilometri erano due cose che nella mia mente erano impensabili, da mostri. Mi ci sono messo di impegno, ho fatto sacrifici e ci sono riuscito. Alla fine dell’ anno ho deciso che quest’ anno sarebbe stato un’ anno diverso, un’ anno più dedicato ai bimbi e alle altre mie passioni, con l’unico obiettivo vero di fare la mia seconda maratona (Venezia, città natale del mio babbo) cercando di farla in un tempo vicino alle 4 ore.
Poi in una strana giornata di Aprile mi sono fulminato e ho deciso insieme agli amici Jerry e Andros di provare a fare la GARA, la gara che chiunque ha la passione di correre non solo in pianura sa che è il mito, la gara di consacrazione, LA MONZA RESEGONE.
Due mesi di sacrificio, di corsa, di tempo rubato ai bimbi e il 27 Giugno abbiamo messo nel cassetto anche quella.
Ora logico che i piani cambiano, sono abbastanza stanco, stufo di DOVER correre per fare Km, ho bisogno di staccare corpo e mente e dargli il tempo di rigenerarsi in previsione di Venezia. Ho voglia di correre quando e quanto voglio e in primis voglio DIVERTIRMI.
Venezia sotto le 4 ore: sembra facile per tanti ma per me non lo è. Per me che ho sempre corso ad istinto realizzare questa impresa non è difficile sotto l’ aspetto fisico ( onestamnete penso di potercela fare) ma sotto l’ aspetto mentale. Bisogna abituare il corpo a mantenere un ritmo gestibile, ma per tutti i 42 Km. A Torino avevo tenuto un ritmo da 4 ore e 10, l’ avveo tenuto bene fino al 32° quando qualcosa ha alzato bandiera bianca. La bandiera bianca non era fisica ma mentale! mi mancava la preparazione di testa e questa l’ ho pagata.
Ora per Venezia mi sono cercato alcune tabelle su Internet ma non con lo scopo di seguirle (io sono un impulsivo che corre come vuole, dove vuole e sopratutto quando vuole) ma con lo scopo di capire ritmi e carichi per riuscire ad abituare il corpo a mantenere un ritmo. Ho ricevuto critiche per le tabelle ma non me ne fotte nulla, io la mia maratona la voglio cercare di preparare per sfidare me stesso e dimostrare ( a me e non ad altri) che volere è potere.
HO SEMPRE DETTO CHE NON VOGLIO SEGUIRE TABELLE E LO CONFERMO ( sono gia finite nel dimenticatoio ma sono rimasti i concetti) dico solo che sto cercando di imparare dall’ esperienza di altri e dai miei errori, ma chi non ha mai fatto una maratona deve prima imbattersi nei 42 Km per capire.
Bene. Dopo questo sfogo ( e chi è arrivato a leggere queste ultime righe lo ringrazio per avermi sopporato) rimetto le mie scarpe e stasera come giustamnete dice la tabella un bel decino……STAMINCHIA! Stasera sfogata con un bel InnomiUP.

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