Doping, paura e riscatto

Il caso Schwarzer mi porta a fare qualche riflessione personale sul sua caso di doping.

PREMESSA:Questo post se mai lo leggerà qualcuno potrebbe essere fonte di impopolarità e discussione. Ma nella vita ho imparato che quello che penso dico, inutile nascondersi dietro a falsi moralismi. Sul doping non transigo. Ma il cervello lo collego!

Nell’ Agosto del 2012 Alex Schwarzer veniva preso con le mani nella marmellata, o meglio con le mani sulla siringa appena uscita dal frigo. Ricordo bene quel giorno perché ero al mare a Pineto e il mio primo pensiero è stato ” bello stronzo che sei…pensa che fino  stamani ti indicavo come un esempio di tenacia e determinazione, in uno sport che ritengo la massima espressione della fatica, a mio figlio di 6 anni……complimenti…che delusione…sei proprio una merda”

Poi a stretto giro la squalifica e l’ammissione immediata, il mio pensiero non cambia per anni. Sei una merda…come sono delle merde coloro che solo pensano di doparsi!

Proseguono le indagini, ammeti da subito di averlo fatto, ma inventa il mondo delle scuse e falsità su chi te lo riforniva, su chi sapeva, su tutto. Ha una fidanzata che sicuramente è più famosa di lui, infanga per bene anche lei e la porta alla giusta squalifica ( chi sa che ti doppi e non lo dice è merda come te). Poi un giorno pare che inizia a collaborare e da li finisce il parlare di lui.

Da un “la mia carriera è finiti” passi a un “ritorno pulito”……e chi ci crede?

Ma poi inizia un percorso affidandosi ad un’allenatore come Donati che definisce con lui un percorso. Sandro Donati è uno che il doping l’ha sempre combattuto, non ha mai avuto problemi a dare delle merde ai dopati ed è membro della WADA, non è uno dei tanti. Se uno come Donati accetta di allenarlo e crede in lui qualcosa ci deve essere!

Penso inoltre a tutte le scuse che ha tirato per nascondere chi e come si è fatto che è in contrapposizione con il suo ammettere subito “l’ho fatto”. Mi ha stupito sta cosa che ha ammesso ma morire che ha detto i come e i dove, ha con forza nascosto il sistema. Il suo essere stato beccato è una goccia nel vaso, quello che si deve cercare è il sistema. Poi di colpo si è smesso di parlare di questo e si sono un poco velate le cose. Da subito non l’ho capito ma ora una più profonda valutazione mi induce a pensare che forse quel muro di omertà poteva essere legato alla paura, alla forza del sistema e al ricatto. Il sistema che gira intorno al doping è un sistema sporco, malavitoso…non una roba da molli. E lui è stato molle oltre che merda. Molle perché l’unica cosa che ha detto è stato ” avevo paura di non vincere, io odio marciare ma è l’unica cosa che so fare. Avevo paura di non essere più il campione”

Secondo me Alex ha parlato! e ha anche parlato tanto ma, come giusto, la cosa si gestisce in silenzio. Se davvero ha parlato il sistema va preso con le mani nel sacco, o meglio sulla siringa.

Tutto questo per dire che io sono uno dei più grandi e fermi convinti che se ti doppi, o anche solo lo pensi di fare, sei la merda delle merde.

Schwarzer è una merda, ma a lui voglio lasciare la possibilità di farmi credere che su quella merda che è stata li a stagionare per 4 anni inizi a crescere un nuovo praticello…..vediamo.

Diciamo che continuo a pensare sia una merda, ma voglio anche pensare che da merda possa diventare concime per debellare sto male che rovina lo sport.

 

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