Sono nato nel 1974, precisamente il 19 Gennaio del 1974. Sono nato di Sabato. Un sabato particolare per chi come mio papa doveva andare in clinica a trovare mamma. Uno dei primi sabati di austerity.
Era il Dicembre del 1973 quando in Occidente vennero emanate delle misure di contenimento dei consumi energetici a causa della pesante crisi del 1973. E papà veniva a trovarci a piedi in clinica. Ce ne fu una seconda di crisi nel 1978 ma entrambe ebbero una durata breve. L’economia, la nazione e il popolo seppero subito reagire e portarci in quella prima fase della vita di noi oggi (quasi) 50enni, una fase di ripresa e boom economico. Una fase che permise ai nostri genitori di lasciarci qualcosa per il nostro futuro, cosa che difficilmente noi riusciremo a lasciare a loro. Un fase che segno anche l’inizio di scelte assurde che sono il baratro della generazione dei nostri di figlio. Il resto del declino ci ha pensato la mia di generazione a mandarlo a “pelande”.
Tu figlio mio sei nato nel 2006, tu figlia mia nel 2010.
Oggi siete nella fase più bella della vita. Oggi noi genitori cerchiamo di darvi tutto quello che serve.
Ma purtroppo vi lasciamo poco, o meglio vi lasciamo tanta merda. Scelte sbagliate, fatte dai nonni e poi da noi, hanno distrutto, o se va bene seriamente danneggiato, quello che vi lasciamo. Ereditate da noi un mondo più povero e molto demolito, un economia nazionale che sta insieme con il nastro isolante. Ereditate un sistema che fa buchi ovunque, che già prima del Covid ad ogni minima “scoreggia” barcollava, un sistema che oggi post Covid è ulteriormente azzoppato e che uscirà ancora conciato peggio da quanto sta succedendo in Ucraina.
Ma questi sono solo il vertice degli errori che noi generazioni precedenti abbiamo fatto, scelte spesso fatte guardando solo un metro oltre e non guardando oltre il muro del egoismo.
Ora noi “meno giovani” dobbiamo cercare di essere in grado di fare almeno un passo indietro e lasciare a voi l’andare avanti. Accettateci al Vostro fianco non per aiutarvi ma per ricordarvi dove noi abbiamo sbagliato. Non fate i nostri errori….guardate sempre avanti ma non solo davanti alla punta dei piedi. Guardate avanti….ma tanti metri più avanti. Guardare la punta dei piedi porta solo a cadere perché quando vedi il problema non hai spazio di reazione. Guardate avanti, gestite il presente ma costruite quello che noi non siamo stati capaci di fare per noi ma soprattutto per voi….il FUTURO
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