Caro babbo, sono ormai 18 mesi che non ci parliamo direttamente ma ancora oggi riesci a trasmettermi dei messaggi. In questi giorni ho fatto un po di ordine nei tuoi cassetti ed è comparso un foglio scritto a macchina con un bellissimo pensiero. Non so se sia stato scritto da te, ma sono certo che rappresenta un sunto di tutto quello che hai cercato di trasmettermi nel corso dei bellissimi anni passati insieme. E stai certo che ne ho fatto una bella copia che ho già consegnato a Matteo perchè possa essere anche per lui una linea guida.
Penso che questo pensiero sia adattabile ad igni fase della vita e non solo al lavoro, alla famiglia come allo sport. Grazie Babbo!
Quando tu guardi il sole che sorge o tramonta, o le nuvole che corrono, o la pioggia che cade, o senti gli uccelli cantare, il vento galoppare come una mandria di cavalli, e il cuore ti fa tic tac; o guardi in una direzione, ma non guardi niente, o ascolti la vita correre dentro di te, come acqua limpida e tranquilla, e il tempo si è fermato per lasciarti ascoltare il silenzio limpido dell’ acqua che scorre; allora quella è poesia.
E se tu riuscirai a conservarla dentro di te, qualunque cosa tu faccia o ti succeda, tu sari un uomo; un uomo contento di essere uomo. Nessun coniglio o gallo cantante potrà provare quello che tu provi: così sarai enormemente ricco, anche se sarai più povero dei poveri.
E quando sarai grande, come dici tu, cerca ancora di essere un’ uomo: cioè la cosa più difficile che ci sia.
Nella vita non bisogna mai cercare le cose facili: le cose facili sono fatte per gli stupidi; un’uomo, un’uomo vero , cerca le cose difficili, poichè la gioia è nella corsa, non nella medaglia che ti danno.
E ama il tuo lavoro; il lavoro non è abiezione, come dicono gli stupidi; il lavoro è combattimento dell’ uomo con resistenza delle cose, la sua vittoria o la sua sconfitta.
E se del tuo lavoro tu farai un gioco, non avrai niente di più inebriante di quello, e nessun divertimento potrà dare qualcosa di simile.
E se non avrai un dovere da osservare, fattene uno da te, e sia anche più rigoroso di quello che ti possono imporre gli latri, perchè non c’è niente che faccia più bene allo spirito come il doversi alzare quando si ha voglia di stare seduti.
E non avere paura del coraggio: non si fa un coltello con una latta.
E che Dio ti aiuti, Ragazzo!
Lascia un commento