Rosetta Skyrace 2021: perchè sono felice

Domenica dopo 2 anni ho rimesso il pettorale di una skyrace. E’ finita al Km 12 circa con 1700 D+ escluso al cancello orario, in preda a crampi che difficilmente dimenticherò. Non ero (ne sono) minimamente preparato per affrontare una skyrace ma sono contenuto, devo dire che ne è valsa tutta la pena e vi spiego anche il perché.

I motivi sono tanti ma ne evidenzio due, uno generale e uno personale.

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L’anno che verrà

E’ passato un anno da quella maledetta sera, quella sera dove dal Sabato mattina alla Domenica sera è cambiata la nostra storia, dove quello che sarebbe venuto non lo avevamo mai potuto neanche pensare se non in qualche strano film di fantascienza. Dall’ essere seduti ad un bar dopo una sciata ad essere seduti a guardare la scuola che chiude, le attività che si fermano, preludio a quella cosa che oggi nominiamo con normalità ma che fino ad allora manco sapevamo cosa fosse, il LOCKDOWN.

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COVID19-EUROPA

Ebbene si, la terza riflessione di questo periodo riguarda l’Europa.

Inutile negare che ho sempre avuto una posizione antieuropea, ho sempre ritenuto che il nostro ingresso nella comunità europea sia stato l’elemento che ci ha portato nella situazione economica che viviamo da anni.

Da sempre ritengo che la configurazione data a questa europa sia stata studiata ad hoc da poteri forti che ha portato le nazioni che erano a suo tempo governati da venditori di prosciutti, e non statisti di spessore, di entrare da subito con una posizione di sottomissione e perdente, calando le braghe e predisponendosi da subito a stare a 90° per anni. E questo è andato avanti negli anni, tra sacrifici e richieste di austerità varie.

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COVID19: La lontananza

Da quel 21 Febbraio per scaglioni siamo arrivati alla privazione di alcune nostre libertà, prima fra tutte la libertà di socialità, ossia la possibilità di gestire a nostro piacimento le relazioni interpersonali, dalle più lontane alle più vicine. Ci è stata imposta la lontananza che per noi Italiani è una privazione maggiore.

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COVID19 – Rinascere dalle ceneri

Erano alcune settimane che meditavo di ridare vita a questo blog in una veste nuova. La ritornata voglia di correre, il non avere più vincoli o remore nel mandare a cagare qualcuno, la mia nuova vita lavorativa assestata, la dieta ripresa….tanti motivi per ridare luce a questo spazio. Poi di colpo si è spenta la luce, ma non quella del blog, quella della Lombardia. Un bastardo è arrivato a minare il già fragile equilibrio della nostra regione e in pochi gironi della nostra nazione. Il CORONAVIRUS, più tecnicamente il COVID19, più semplicemente un subdolo e nascosto bastardo che nel giro di 15 giorni ci ha cambiato la vita…per sempre. Dall’essere su un crinale nevoso a fare skialp a non poter disporre della mia libertà, dall’essere stufo di stare con i tuoi figli a sentirne immensa mancanza. Questo è quello in sintesi che è successo alle nostre vite nel giro di 15 giorni. Noi 45enni che ricordavamo e raccontavamo ai nostri figli di quando siamo stati a casa da scuola 5 giorni per Chernobil di colpo diventiamo dilettanti verso di loro che di giorni ne faranno se va bene 45.

Ora il blog rinasce per dare uno spazio ai ricordi. Rinasce dalle ceneri come io dopo 2 anni di crisi mistica cerco di rinascere un altra volta, come il mondo che di certo tra qualche mese rinascerà più forte di prima.

Un luogo dove tra 20 anni andrò a curiosare per rinfrescare questo periodo che ci avrà cambiato la vita, un luogo dove Matteo e Cecilia andranno a far vedere cosa è successo nel 2020, oltre a fra vedere quanto fuori di cozza era ( e se Dio vorrà è ancora) il loro vecchio.